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Cetma Composites guarda al futuro

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Sono passati 6 anni dalla sua fondazione e ora questo brand pensa sempre più in grande, con diverse importanti novità che riguardano sia l’ampliamento della sede (con un sofisticato laboratorio) sia i prodotti di Alessandro Martorana

Cetma Composites, dopo 6 anni di successi a livello mondiale, guarda al futuro e mette in cantiere nuovi prodotti per il freediving e la pesca, caratterizzati dalla più avanzata tecnologia nel settore dei materiali compositi.

L’azienda è stata fondata nel 2013 da alcuni ricercatori del Cetma, uno dei centri di ricerca sui materiali compositi più importanti a livello mondiale nel campo dei materiali compositi, plastici ed elastomeri. Grazie al fatto che più dell’80 per cento dei soci fondatori erano in possesso del titolo di Dottore di Ricerca nel settore dei Materiali Compositi e avevano decine di pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali, Cetma Composites è stata iscritta di diritto nel registro delle Start-Up Innovative. Ciò ha consentito di sviluppare e definire un nuovo approccio per i prodotti in composito realizzati per il freediving e la pesca. «Le prestazioni dei prodotti devono essere garantite dall’applicazione delle più avanzate metodologie di progettazione e di realizzazione, ogni aspetto va curato in ognu minimo dettaglio, a partire dalla progettazione meccanica del componente sino ad arrivare allo sviluppo delle procedure di controllo qualità dello stesso. Per questo motivo sin dall’inizio si è deciso di mantenere la progettazione e la realizzazione di tutti i prodotti in Italia, al fine di poter garantire il più elevato standard qualitativo». E’ quanto ci hanno raccontato i responsabili dell’azienda.
Andando nello specifico, Cetma Composites ha progettato le proprie pale mediante l’ausilio di software numerici in grado di simulare il comportamento meccanico e fluidodinamico delle stesse; in tal modo è stato possibile massimizzare la loro efficienza. Inoltre, viene utilizzato un processo tecnologico sviluppato in anni di ricerca nel settore aeronautico, in grado di annullare la presenza di difetti nelle strutture: ciò vuol dire l’assenza di vuoti all’interno e sulla superfice delle pale. «
Grazie a tale tecnologia, possiamo permetterci di commercializzare prodotti non verniciati, ma allo stesso tempo belli esteticamente», ribadiscono in azienda.

Il fatto di progettare il comportamento delle pale in modo avanzato ha consentito di portare allo sviluppo della Mantra, nella quale è stata effettuata una distribuzione della rigidezza del composito in modo da portare le frequenza di risonanza della pinna vicina alla frequenza di pinneggiata del nuotatore: in questo modo è stato possibile massimizzare l’efficienza dell’attrezzo in quanto, in tal modo, risulta possibile deformare la pinna con il minimo sforzo (massima spinta con minimo dispendio di energia). Tale comportamento è stato verificato sia mediante test sul campo, con atleti di fama internazionale (Michele Giurgola su tutti, da cui la firma su questo modello), sia mediante attrezzature avanzate di caratterizzazione meccanica e fisica dei materiali.

«Vorremmo infatti rimarcare come Cetma Composites possa vantare l’utilizzo di un laboratorio avanzato di caratterizzazione fisico e meccanica dei materiali in quanto, per il conseguimento di determinate innovazioni di prodotto, è necessario disporre di attrezzature all’avanguardia, che oggi poche aziende, anche in settori più blasonati, hanno in Italia».

2019, l’anno della svolta

E’ stato un anno molto importante per Cetma Composites, per diversi motivi. Innanzitutto, la società ha ultimato i lavori per la realizzazione di un’ulteriore sede dedicata alla produzione di componenti per il settore del freediving e della pesca, una struttura progettata secondo standard qualitativi aeronautici e dotata di attrezzature all’avanguardia. «Tra i punti di forza della nuova sede – ci spiegano i responsabili – troviamo sala di laminazione climatizzata di 200mq (nella quale è possibile laminare il preimpregnato in condizioni di temperatura e umidità controllata) e un plotter per il taglio automatizzato del preimpregnato (in grado di tagliare le preforme in carbonio e le lastre di neoprene con una precisione del decimo di millimetro, su un piano di lavoro di 4,5×2,5 metri). E’ importante poi considerare che sviluppiamo, insieme ai fornitori, le attrezzature di produzione grazie a una partnership consolidata in anni di ricerca e sviluppo. Le attrezzature descritte, customizzate secondo le proprie necessità, ci consentono di mantenere elevatissimi standard qualitativi anche per i maggiori volumi di produzione richiesti dal mercato internazionale: ad esempio, non tutti sanno che le operazioni di laminazione del preimpregnato necessitano di locali con temperatura e umidità controllate in modo stringente, al fine di evitare l’assorbimento da parte del materiale dell’umidità dell’aria, con conseguente formazione e crescita di porosità durante il processo di cura del preimpregnatoı».

Nel 2019 Cetma Composites ha ultimato le attività di protezione del proprio marchio a livello mondiale: oggi è un marchio registrato e protetto. Inoltre, ha intensificato le proprie attività di comunicazione e diffusione del marchio e dei propri prodotti a livello mondiale, partecipando a diverse fiere internazionali, tra le quali l’Adex a Shangai, il Moscow Dive Show in Russia e il Dema Show a Orlando, in Florida.

Il 2019 è stato poi l’anno della presentazione dell’arbalete Canova, realizzato con una tecnologia innovativa denominata Zero-Defects Technology, «che ci ha permesso di realizzare una struttura in composito perfetta: per questo motivo si è deciso di produrre e commercializzare il fucile senza verniciatura, con finitura satinata. Il fatto di utilizzare materiali così performanti permette di estremizzare le forme, in particolare permette di ottenere una sezione ridottissima e resistente alle sollecitazioni, ma allo stesso tempo neutra in acqua».

Il Canova, venduto con allestimento Cetma Composites di serie, consente l’integrazione di diversi sistemi propulsivi, tra cui il sistema Y e il sistema vela e i suoi derivati. Degno di nota è il mulinello in carbonio, disponibile in due diverse misure.

n seguito è stata presentata la monopinna Taras, con scarpetta in gomma naturale realizzata da stampo. «La Taras è caratterizzata da prestazioni elevatissime e ripetibili, proprio perché è stato superato il sistema di produzione artigianale della scarpetta in gomma naturale, che non è in grado di garantire prestazioni stabili per le diverse calzate – puntualizzano in Cetma Composites -. Tra le particolarità più importanti di questo attrezzo, troviamo il profilo Naca foil delle ali, in grado di minimizzare la resistenza allo scivolamento in acqua, e una distribuzione delle rigidezze della pala in grado di ridurre le deformazioni, che oltre a non contribuire alla spinta causano instabilità nella pala.

Infine nel 2019 è stata presentata la nuova versione della scarpetta swing con colorazione rossa, nata dalla collaborazione con una nota casa di moda italiana.

Le novità Cetma Composites per il 2020

Il 2020 sarà ancora una volta un anno pieno di novità per gli amanti dei prodotti Cetma Composites. Per quel che riguarda le pinne Cetma Composites prevede di lanciare sul mercato una nuova versione della pinna Mantra con rigidezza Hard, per andare incontro alle esigenze di utenti con peso superiore ai 90kg, o che comunque hanno esigenze di una pinna ultra-reattiva ed efficiente (ad esempio pesca oceanica in corrente a pesci di grossa taglia).

Cetma Composites lancerà nel 2020 la versione lunghezza 120 cm dell’Arbalete Canova, versione questa molto richiesta da mercati quali quello Australiano e Americano. Anche in questo caso la tecnologia innovativa utilizzata per le parti in carbonio consentirà di avere una struttura snella ma allo stesso tempo molto potente. Anche in questo caso l’allestimento di serie sarà marchiato Cetma Composites.

Nel 2020 per quel che riguarda la monopinna Taras Cetma Composites completerà le taglie per la scarpetta Taras, realizzando gli stampi per le taglie dal 35 al 47.

La novità più importante riguarderà il lancio delle mute Cetma Composites pensate per il settore del freediving e della pesca sportiva.

Cetma composites Carbon Skin-pro, questo sarà il nome delle nuove mute Cetma Composites: Carbon skin prende il nome dagli inserti di neoprene con trama in carbonio. Pro, sta per professional, visto l’alta qualità del prodotto e del materiale utilizzato. A disposizione degli appassionati saranno disponibili diversi modelli di mute, sia per il freediving indoor che per il freediving outdoor. Il modello indoor sarà la Long John e la monopezzo per la specialità dell’apnea dinamica in liscio esterno e foderato ultra stretch interno, realizzata appositamente per gli agonisti e per chi pratica allenamenti in piscina. Carbon Skin-pro, per il freediving outdoor sarà realizzata in due pezzi giacca e pantalone, con le stesse caratteristiche del liscio foderato indoor, disponibili in diversi spessori da 1,5mm, 2mm e 3mm, mentre il 5 mm sarà in liscio spaccato.

Infine sarà lanciata sul mercato la Carbon Skin-pro per la pesca sportiva, una due pezzi giacca e pantalone con diversi attagliamenti standard, quali la 3mm in liscio/foderato ultra stretch, e le 5mm, 6,5mm e 8mm in foderato spaccato, con faccetta in foderato esterno per ammorbidire il movimento della mandibola.

Inoltre Cetma Composites promette di continuare a stupire con ulteriori progetti estremamente innovativi, per cui continuate a seguire i canali social e il sito aziendale.

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