Test e Presentazioni
Garmin: Descent Mk2 – Difficile chiamarlo “solo” computer
Le nostre prove di Jack Cubeddu
Smartwatch, multisport, profondimetro, gps e tanto altro ancora. Quando uno strumento diventa il miglior compagno per le nostre attività e per la vita di tutti i giorni
La notizia dell’uscita del nuovo MK2 della Garmin ha creato non poca curiosità nell’ambiente “apneistico”, soprattutto tra chi ha avuto modo in questi ultimi anni di poter provare in mare il primo Descent. Siamo agli inizi di novembre e finalmente arriva la conferma sull’arrivo del pacco che conterrà questo piccolo concentrato tecnologico.
All’unboxing del computer, la primissima impressione è pienamente positiva, grazie all’accattivante design che rispetta le aspettative di un prodotto già di per sé eccellente e che punta a ulteriori migliorie in questa nuova versione. Il contrasto metallo/polimero, le sfaccettature della ghiera, la forma e la zigrinatura dei tasti, le piccole viti con la spaccatura triangolare che richiama il logo Garmin, tutto contribuisce a creare un effetto moderno, sofisticato e sportivo al tempo stesso. È evidente il grande esercizio stilistico che i designer della Garmin hanno effettuato su questo computer. Lavoro non facile date le dimensioni, non certo contenute, dello schermo, che sono state ulteriormente aumentate rispetto alla versione precedente. Il risultato è comunque ottimo.
Altro aspetto evidente fin dalla prima accensione, sono le migliorate doti dello schermo. Senza addentrarci in dettagli, facilmente reperibili nella scheda tecnica, diciamo che il contrasto e la definizione delle varie informazioni che scorrono sul quadrante sono facilmente leggibili, anche in piena luce. I tasti a induzione sono precisi e piacevoli da utilizzare.
Diverse le novità introdotte sul MK2, che si vanno ad aggiungere alle mille funzionalità già presenti sul modello precedente: l’integrazione della costellazione satellitare Galileo (in aggiunta al Gps e Glonass) per la geo localizzazione, un sistema di pagamento contactless (Garmin pay), possibilità di memorizzare e ascoltare brani musicali.
Si conferma quindi la vocazione di questo computer nell’accompagnarci sempre, anche nella vita di tutti i giorni e non solo non solo nelle uscite di pesca. Sono infatti presenti, o scaricabili gratuitamente, programmi specifici per svariati sport e allenamenti; sono implementati algoritmi sofisticati che monitorano le progressioni che compiamo nelle attività sportive e anche il benessere quotidiano.
Ma non solo. Viene misurato lo stato di stress in funzione del riposo, il battito cardiaco e anche il grado di saturazione dell’ossigeno, il tutto senza l’aggiunta di accessori separati: è tutto integrato nello strumento. Inoltre, per far fronte alle aumentate funzionalità, è stata aumentata la durata della batteria (che è raddoppiata) e della memoria (da 8 a 32 giga).
Esiste anche una versione, denominata MK2i, che si differenzia esteticamente per la ghiera in titanio e per la possibilità di gestire una sonda per la pressione dell’aria, utile per chi scende con le bombole.
Il Descent Mk2 viene proposto al pubblico nella versione base a 1.299,99 € e nella versione Mk2i a 1.499,99 €.
In mare
Non c’è niente di meglio di una pescata in tana per poter testare il potenziale del nuovo Descent MK2. Così, come per il test effettuato per l’MK1, decidiamo con Matteo di impostare un’uscita alla ricerca e alla successiva marcatura di pietre nuove nel fantastico golfo di Stintino. Un tratto di costa prevalentemente sabbioso, con grandi distese di posidonia, dove ogni singola pietra e ogni agglomerato roccioso vale oro.
L’incognita maggiore è rappresentata da quella che al tempo stesso risulterà il miglior banco di prova per il Descent, la presenza di acqua torbida o, comunque, la scarsa visibilità. Infatti, durante i tuffi impegnativi, quando il contatto con il fondo andrà a perdersi in risalita, un gps affidabile e veloce farà la grande differenza tra ritrovare o meno il punto desiderato.
Decidiamo così di non avvalerci di pedagni e di marcare l’ipotetica pietra o la zona solo con l’ausilio del nuovo strumento e di tornarci a pescare avvalendoci esclusivamente di questo. Insomma, un banco di prova davvero impegnativo.
E’ una bellissima giornata, il mare è piatto e il sole ancora caldo nonostante siamo ormai a novembre; a ricordarcelo ci pensa la muta spessa e l’acqua di una temperatura non proprio gradevole.
Una volta raggiunta una zona conosciuta, ci tuffiamo con l’automatico “riflesso di immersione” del computer che imposta i nostri Garmin in modalità “Pesca in Apnea”, l’ultima attività svolta.
Iniziamo una serie di planate, utili a riscaldarci e a capire le condizioni in termini di visibilità e di presenza di pinnuti.
Le informazioni visualizzate una volta giunti in superficie risultano chiare grazie a un quadrante “generoso”, che ben separa ogni singola voce, permettendo con facilità di prendere visione dei dati utili, come ad esempio le info del tuffo precedente, ma soprattutto il tempo di recupero in superficie.
Dopo un fase iniziale di totale assenza di prede interessanti, il primo sussulto arriva da Matteo, che durante una risalita ha notato una sagoma che di tutta fretta si infilava sotto una lastra. E’ il mio turno, e una volta effettuato un buon recupero in superficie, seguendo il tempo dettato dal “Surf Time”, sono pronto per il tuffo. Intravvedo subito il punto e mano a mano che scorrono i metri prende i tratti inconfondibili di una lastra appoggiata sulla posidonia. Una volta raggiunta, scorgo una piccola fessura; è l’unica parte che spacca e che potrebbe ospitare prede. E infatti al suo interno ci sono 2 saraghi. Allineo la fiocina verso il più grande e lascio partire il colpo, che immobilizza la preda. Estratto il pesce, con una lenta risalita riguadagno la superficie.
In pochi secondi, giusto il tempo di una prima ventilazione, il nuovo Mk2 riguadagna la ricezione dei satelliti, permettendo una rapida marcatura della lastra appena scovata. Decidiamo di graziare il secondo sarago e proseguiamo. Alternando i tuffi e cambiando varie tecniche, tra cui quelle al libero, inizia a delinearsi un bel carniere che salva a entrambi la cena.
Decidiamo a quel punto di riprendere la strada del rientro, non prima però di provare a tornare sulla lastra di inizio giornata, visto che ormai è ben distante da dove ci troviamo.
Usciamo dalla modalità “Pesca in Apnea”, inseriamo l’opzione “Naviga” e una volta impostato il punto, un cursore ci accompagna in direzione della pietra. Non essendo possibile vedere dalla superficie se il punto è preciso o meno, rimango piacevolmente sorpreso quando, effettuando il tuffo, inizio a intravvedere la macchia bianca del lastrone, che spicca sullo sfondo scuro della posidonia.
Per precazione e curiosità, riosservo lo spacco, trovando lo stesso sarago risparmiato a inizio giornata. Pesce fortunato, che si salva anche da questa seconda “incursione” e che, ci si auspica, terrà viva la pietra per le future pescate.
Ai Voti!
Ergonomia 10
Nonostante il quadrante di dimensioni generose, il computer risulta compatto, di poco ingombro e leggerissimo al polso. I tasti a induzione permettono una selezione rapida e senza eccessiva pressione.
Livello di costruzione 10
Difficile trovare qualcosa da eccepire su un prodotto così ben rifinito. Una cassa da 52 mm con la ghiera inox, il tutto blindato con viti torx precision. Tasti a induzione in acciaio inox 316 e un quadrante in zaffiro con uno schermo da 1.4, maggiorato del 36% rispetto al precedente MK1.
Cos’altro chiedere?
Facilità d’utilizzo 8
Un prodotto sicuramente intuitivo nella gestione e nella personalizzazione, ma essendo ricco di «argomenti” richiede un certo tempo di studio e applicazione per poterne sfruttare a pieno il potenziale.
Funzioni 9
Parliamo di uno strumento altamente personalizzabile, che oltre alle funzioni base, di Apnea, Pesca in apnea, Acque libere e le varie modalità Ara, offre tantissime applicazioni: Smartwatch con aggiunta della modalità Watchpay, Multisport, Gps, Cardiofrequenzimetro e pulsossimetro. Insomma, un computer e un compagno che ci assiste nella vita di tutti i giorni.
Autonomia 9
La riduzione dei consumi della batteria del nuovo MK2 permette di scordarsi spesso e volentieri di doverlo mettere in carica grazie alla durata raddoppiata rispetto al precedente modello.
Top
Il quadrante generoso e di ultima generazione permette una visione rapida e in intuitiva dei dati, in ogni condizione e con ogni tipo di luce.
Flop
Ci si aspettava un inserimento diretto del “Vai a” nella modalità Pesca in apnea.
Nel dettaglio
Cinturino: In silicone rugged UV-treated
Cassa: impermeabile sino ai 100 metri, viene blindata con viti torx precision. Presenta uno schermo maggiorato del 36%, che ne migliora la lettura e la visione dei dati
Tasti: a induzione, per garantire una costante impermeabilità nel tempo. Vengono prodotti in acciaio inox 316 e satinatura a grana 240
Ghiera: in acciaio Inox nella versione MK2 base e in titanio nella versione MK2i.