Sentite questa! “Poche ore prima erano passati due miei amici nello stesso punto e non avevano visto una coda mentre io ho trovato una “palla” di saraghi dietro l’altra. Oppure ascoltate quest’altra. “Oggi non c’è pesce, ma vi giuro ragazzi che ieri qui era pieno di cefali e di spigole!”
Quante volte abbiamo sentito discorsi del genere? Sicuramente centinaia di volte. Infatti si parla continuamente di “entrate” o “uscite” di pesce, ma spesso se ne parla come di eventi assurdamente casuali. Bizzarrie del mare, quasi delle vere e proprie magie. Ma come ha detto Albert Einstein: “Il Signore non gioca a dadi con la creazione”. In natura non esistono magie ed ogni evento ha una sua spiegazione. Pertanto si può essere certi che c’è sempre una buonissima ragione per qualsiasi cosa avvenga in mare. Tuttavia bisogna ammettere che le “entrate” di pesce sono eventi molto difficili da prevedere, perché è grandissima la complessità dei fattori che le determinano. Ma poiché le “entrate” di pesce sono spesso la chiave di lettura che distingue un “cappotto” da una pescata magistrale, non c’è pescatore subacqueo che non si sia scervellato per scoprire almeno qualcuna delle regole che le determinano. Io poi di questa indagine ne ho fatta una vera malattia e penso che, in particolare nel mio stile di pesca (da terra, in poco fondo e in zone battutissime), queste entrate che io chiamo “Buoni” siano da ricomprendere tra i due o tre capisaldi del successo o del fallimento. Mia moglie poveraccia si deve tutti i giorni sorbire i resoconti delle mie battute di pesca e tutte le elugubrazioni teoriche sulla base delle quali faccio esperimenti sui posti, sui giorni e sugli orari con l’obiettivo di cercare questi fantomatici “Buoni”. E perfino la mia consorte ormai considera normale l’esistenza dei “Buoni di pesce” e quando rientro con un bel carniere qualche volta mi domanda ridacchiando: “Hai trovato un “Buono” oggi?”
Ma veniamo all’analisi. Per prima cosa distinguerei i “Buoni” in due gruppi principali. I “Buoni” che si esauriscono nel corso della stessa giornata e quelli che durano più giorni. Cominciamo da questi ultimi che sono forse i più importanti. Possono esserci molti motivi per i quali una o più specie di pinnuti si trovano improvvisamente a presidiare in forze per qualche giorno un certo tratto di costa. Ragioni legate all’alimentazione, alla riproduzione, alla difesa dai propri predatori e tante altre ancora. E’ molto difficile fare questo tipo di analisi basandosi su un modello teorico di tutte le possibili cause. Ne ho visti anche troppi di super teorici giungere a delle conclusioni assurde. Lasciamo perdere! E’ molto più abbordabile invece effettuare un’indagine empirica a partire dalle passate esperienze vissute nello stesso tratto di costa. Di solito i “Buoni” si ripetono tutti gli anni (o a più anni di distanza) nello stesso periodo e nella stessa zona, ma non necessariamente nello stesso punto preciso e nei medesimi giorni.
Per esempio dalle nostre parti è nota l’entrata dei polponi giganti che avviene più o meno tra gennaio e marzo. Ma avviene tutti gli anni? E quando e dove di preciso? Per quello che ho potuto vedere io nel 2001 il “Buono di polpi” è stato piuttosto lungo e costante nel corso del periodo invernale. Mentre nel 2002 l’entrata di polpi praticamente non è avvenuta. Nel 2003 invece c’è stata ed è stata incredibilmente intensa, ma è durata solo una decina di giorni. Almeno nelle zone che io frequento assiduamente è andata proprio come ho raccontato. Esistono dei “Buoni” per tutti i pesci.
Abbiamo i dentici a giugno e quando finisce l’entrata dei dentici arrivano i saraghi in luglio e agosto. Abbiamo i barracuda a marzo/aprile. Abbiamo i cefali a ottobre e tante, tante altre “entrate” o “Buoni” o chiamateli come vi pare. Dietro a qualche “Buono” di cefali o di salpe o di pesce azzurro (boghe, zerri, mennole, acciughe ecc.) può esserci un’entrata di pelagici. Nell’ambito di una stagione in cui dovrebbe “entrare” una certa specie ci possono essere molti motivi per cui il “Buono” anticipa o ritarda (o magari inizia o finisce di colpo). Correnti che portano acqua sporca o pulita, presenza o assenza di nutrimento sotto forma di micro organismi, acqua calda o fredda, mareggiate, mucillagine o acqua chiara e ossigenata, influenza della presenza o assenza di altre specie di predatori o di prede e tanti altri fattori che a pensarci troppo c’è da farsi venire subito un mal di testa da ricovero in ospedale. Non è un’analisi che si può risolvere come un’equazione matematica. Bisogna affrontarla con l’esperienza, l’istinto (detto anche fortuna oppure c…….) e tenendo sempre le orecchie e gli occhi bene aperti sulle catture degli altri subacquei. Infatti anche se tutti cercano quasi sempre di depistare i “colleghi” io penso che “fiutando” bene si possa molto spesso capire dai discorsi degli altri pescatori quando e dove sta entrando un “Buono”.
Comunque la più grande soddisfazione sta nel riuscire a scoprire da soli il momento ed il posto giusto, anche se spesso, a noi pescatori cittadini, manca poi il tempo di goderci i frutti della scoperta effettuata. Io per esempio un sabato sera del febbraio 2003 ho visto proprio fisicamente l’inizio dell’entrata invernale di saraghi. Ero in acqua e, verso il tramonto, sono arrivati i saraghi da tutte le parti. Nuotavo ed incontravo sempre nuovi branchi di entrata. Ne ho catturati alcuni e poi li ho pescati ancora il giorno dopo (domenica) ma lunedì sono stato costretto a rientrare a Roma per lavoro. Sono ritornato al mare di corsa il venerdì successivo puntando una preziosa giornata di ferie sulla cattura di quei saraghi ma ho perso la mia scommessa. I saraghi non c’erano più. Gli amici del posto mi hanno riferito che avevano pescato i saraghi fino a mercoledì ma poi il tempo era cambiato ed il “Buono” era finito.
Ma veniamo ai “Buoni” che iniziano e si esauriscono nel corso di una singola giornata. Peschiamo tutto il giorno inutilmente in un tratto di mare e, uscendo dall’acqua, lasciamo il posto ad un nostro amico che – in sole due ore – fa una grande pescata proprio in quella zona che noi avevamo trovata deserta. Sembrerebbe un fatto contrario alla logica. Quel posto era deserto di pesci ed inoltre è stato “bruciato” dalla presenza di un pescatore per tutta la giornata. E invece? E invece c’è stato un “Buono” di pesce! Il caso più classico, specie d’inverno, è quello della marea che sale e che attira i pinnuti di entrata. Ma possono esserci anche molte altre ragioni.
Vi faccio qualche esempio. L’entrata dei saraghi nel sottocosta verso il tramonto o il loro ritardato allontanamento la mattina all’alba. Un mare montante o un mare calante che fa entrare cefaloni e spigole. Un cambio di vento favorevole o sfavorevole. Per esempio dalle nostre parti un’improvvisa e forte tramontana (o ancora peggio Grecale) allontana tutto il pesce in pochissimo tempo. Potrei continuare per un paio di pagine con esempi ed aneddoti di decine di possibili motivi per i quali un singolo posto può diventare pescoso o smettere di esserlo nel giro di poche ore, e ciò indipendentemente dal numero di pescatori che sono in acqua, ma soltanto per complesse e spesso inconoscibili ragioni legate ai cicli naturali.
Arrivati a questo punto, invece di fornire regole semplici e chiare, ho paura di aver portato la mia e la vostra confusione al massimo. Infatti ho asserito che qualsiasi luogo di pesca può essere ottimo per pochi giorni all’anno e poi cattivo o nuovamente buono per poche ore al giorno, e ciò può avvenire per una quantità di motivi misteriosi e difficilmente indagabili. Mi dispiace di aver complicato le cose ma vi ho detto solo la verità! Anche se a questo punto verrà in mente a tutti la domanda più naturale di questo mondo: “ma ci serve a qualcosa sapere che esistono queste “entrate” ed “uscite” periodiche del pesce visto che sono tanto difficili da interpretare? La risposta non può che essere improntata alla fiducia. Certo che serve! Serve moltissimo avere un’idea chiara di come funziona il “sistema mare” nel suo complesso. Anche senza disporre di un prontuario di regole pratiche d’uso immediato è sicuramente utilissimo, e addirittura fondamentale, avere questo tipo di conoscenze teoriche! Infatti ognuno potrà interpretare al meglio gli avvenimenti che vede verificarsi nello specchio di mare dove è solito pescare soltanto se avrà una solida conoscenza di come funziona in generale il “sistema mare” ed è per questo che è sicuramente basilare avere una chiara idea del fatto che il pesce si muove con “Buoni” o “entrate”, che si assomma in “Zonette” e che è influenzato dalla temperatura dell’acqua. Solo avendo questa visione sistemica di fondo di alcuni capisaldi fondamentali ognuno potrà sforzarsi di comprendere a fondo il mare dove pesca abitualmente. E così, in certi momenti magici, si sentirà veramente parte di quel mondo che tanto ama.