Qualche giorno di fine estate trascorso nei dintorni di Viana do Castelo, una simpatica cittadina sulle sponde dell’Atlantico, nel nord del Portogallo: fondali misti di roccia, sabbia e laminaria, con l’incognita perenne della visibilità. Quell’alta e lunghissima diga artificiale!
Scendendo verso sud dalle coste tormentate della Galizia, con le sue profonde rias e le alte falesie a picco sull’Atlantico, attraversata la valle del grande fiume Minho ed entrati così in territorio portoghese, ci accoglie un paesaggio decisamente più dolce, fatto di basse colline che digradano verso una linea costiera meno aspra e rettilinea, dove estese lingue di sabbia si alternano a scogliere irregolari. Ciò che non cambia, rispetto alla più settentrionale Galizia, è il colore dominante, ossia il verde dei vigneti e dei boschi di pini ed eucalipti, e il clima, caratterizzato dalla classica instabilità atlantica per cui, nell’arco di pochi minuti, il più splendente sole estivo può essere improvvisamente sommerso da una coltre di bassa nuvolaglia piovigginosa.
Organizzare una vacanza di pesca da queste parti è da considerarsi un autentico azzardo in quanto, proprio a causa del profilo rettilineo della costa e
dell’esposizione a ovest, ci si troverà in balia del “carattere” volubile e irascibile dell’oceano, con il rischio, a causa delle forti mareggiate subentranti, di non riuscire a mettere il naso sott’acqua anche per settimane…