Vi proponiamo un estratto dell’intervista a Marco Bardi. L’articolo completo lo troverete sul numero di settembre 2022, già ONLINE e a breve in edicola.
Mancano ormai pochi giorni al Campionato Euro-Africano, che quest’anno si terrà a Bizerta, in Tunisia, a 3 anni dalla tragica edizione in terra di Danimarca, che pur vedendo la nostra Nazionale conquistare (in una sola giornata a causa dell’incidente occorso all’atleta portoghese Matthias Sandeck) il titolo Europeo, aveva lasciato tutti con l’amaro in bocca.
Quest’anno le condizioni marine, il campo di gara e le prede saranno sostanzialmente diversi, e questo di sicuro influirà sui pretendenti al titolo e sulle scelte delle varie compagini in acqua. Per saperne di più abbiamo scambiato (in una torrida giornata di agosto) quattro chiacchiere con il Dt degli azzurri, Marco Bardi.
Dalle fredde e torbide acque della Danimarca a quelle calde della Tunisia. Marco, che tipo di gara ci dobbiamo aspettare?
«Ovviamente, come succede in tutte le competizioni, nessuno ha la certezza di cosa accadrà prima di bagnare le pinne! Quello che magari si pensa prima, in gara potrebbe venir stravolto. Di solito, e anche noi lo abbiamo fatto per questo Europeo, si guarda a quello che è lo storico e, se ci sono state altre gare in passato, si parte dalle informazioni raccolte da gente che conosce il posto o che ci ha già gareggiato. Si raccoglie un insieme di informazioni e poi si cerca di mettere nero su bianco una piccola strategia. In quel posto, quattro anni fa, si è svolto il Campionato del Mondo per Team e quindi siamo partiti da lì. «Abbiamo visto che in quella gara , anche sentendo chi ci ha partecipato, la maggior parte dei pesci sono stati presi in profondità. Insomma, sembra che sia una zona dove c’è anche tanto da cercare e di conseguenza è importante proprio tale capacità. Fondamentalmente non è il classico posto dove ti butti e trovi una zona ampia di roccia, dove puoi anche razzolare, pescare a scorrere e via dicendo. Sicuramente sarà un Campionato nel quale occorrerà leggere e interpretare il fondale; probabilmente sarà una gara incentrata sulla profondità, dato che è consentita la cattura anche di più cernie e probabilmente i pesci grossi diventeranno poi fondamentali. Parlo ad esempio del dentice corazziere, un animale enorme che di solito va insidiato sul filo dei 50 metri: già questa è un’indicazione fondamentale. (…continua sulla rivista)
Chi scenderà in acqua tra gli azzurri e come è stata formata la squadra per questo Campionato?
«Per quanto riguarda la gara, ho cercato, come faccio sempre, di privilegiare gli atleti che, oltre ai risultati personali, comunque abbiano anche una capacità di adattamento piuttosto rapida ed efficace. In base a questo ragionamento ho scelto di mandare in acqua Giacomo Di Mola, che è imprescindibile perché è in forma incredibile e sta vincendo tutte le gare a cui partecipa, Luigi Puretti, perché ha risolto i problemi che aveva e quindi quest’anno si è concentrato sostanzialmente su questo tipo di gara. Ha infatti risparmiato qualche giorno di preparazione dell’Assoluto per dedicarne qualcuno in più all’Euro- Africano. Diciamo che è arrivato il momento in cui si può esprimere. Il terzo è Valerio Losito: l’ho scelto perché ritengo che sia una delle persone che si sa adattare con più velocità e con più serenità alle diverse situazioni. La riserva ufficiale sarà Rocco Cuccaro. «Se qualcuno si domandasse quale sia il motivo per cui Maccioni e Corrias siano rimasti fuori dalla rosa, dopo gli ottimi risultati del Mondiale, ci tengo a sottolineare che non si tratta assolutamente di una bocciatura, ma semplicemente un modo di far girare la squadra, un turnover; consentire a dei ragazzi nuovi – giovani e molto motivati – di poter fare esperienza (…continua sulla rivista)
Marco, raccontaci come si prepareranno gli atleti?
«Con un allenamento specifico per quel tipo di gara, ma soprattutto cercando la motivazione. Noi prevediamo un lavoro a 360 gradi: ormai da qualche anno ci segue anche la psicologa della federazione che ci aiuta a motivare gli atleti. Abbiamo persone che fanno parte del Club Azzurro, che sono, diciamo, collaboratori esterni. Quindi cerco di farli lavorare il più possibile con i nostri ragazzi per far sì che arrivino alla gara più motivati possibile. L’allenamento fisico è ovviamente importante, però ho sempre dato tanto peso anche alle motivazioni, diciamo alla sintonia che c’è all’interno della squadra e tra gli atleti, perché altrimenti non collaborano».
E delle donne cosa ci dici?
«Non so come le alte squadre approcceranno la gara, ti posso parlare solo di quella italiana, che sarà composta da Tiziana Martinelli, Alessandra Totaro e Alice Ferrari. Riserva, Emanuela De Lullo: ho preferito, come prima gara, nonostante abbia fatto bene all’Assoluto, farle fare un po’ di esperienza; perché, ovviamente, le competizioni internazionali sono molto diverse da quelle nazionali e di questo bisogna tenerne conto. Cercherò di farle lavorare insieme, anche con l’aiuto di qualche atleta maschio, in modo che possano maturare a 360 gradi, come tecnica, tattica… Poi, appena saremo pronti, anche le donne cominceranno il loro percorso naturale e andranno magari in sei anziché in quattro e si aiuteranno le tre titolari con tre assistenti, di cui una sarà la riserva. «Queste ovviamente sono le basi di partenza, ma la definizione di chi effettivamente scenderà in acqua sarà ufficializzato due giorni prima del Campionato, per cui qualcosa potrebbe comunque cambiare. I motivi sono diversi, dal problema fisico all’imprevisto, a uno stato di forma non ottimale».
Avete cominciato a tifare per le nostre Nazionali? Leggete l’intervista completa…sul nostro numero di Settembre.
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