Attualità
Si torna in acqua (ma non tutti)
Il fatidico, e quanto mai atteso, 4 maggio è ormai arrivato e il tam-tam sui social è diventato assordante. Da domani i pescatori in apnea di buona parte d’Italia torneranno in acqua, inaugurando, ufficialmente per la categoria, l’ingresso in Fase 2 dell’emergenza Covid-19. In realtà, in alcuni luoghi l’accesso al mare è stato consentito già dalla settimana appena conclusa, sottolineando ancora di più l’autonomia di interpretazione del DPCM del 26 aprile scorso, un’autonomia al limite dell’arbitrarietà.
Certamente, se l’orientamento generale a livello nazionale è stato quello di consentire il ritorno alla pratica della pesca sportiva, abbiamo dovuto barcamenarci tra una complessiva cripticità delle norme e una variabilità nell’attuazione a livello locale, che obbliga a cercare di fare chiarezza sulla situazione attuale.
Tutto ha inizio con il DPCM del 26 aprile 2020, in cui la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha previsto, con l’art. 1, comma 1, lettera f), che: “non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; è consentito svolgere individualmente, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o attività motoria, purchè comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività”.
Tale impostazione, oltre a lasciare molti dubbi negli interessati, ha determinato la necessità che ciascuna Regione si pronunciasse a definire i contorni di quanto fosse permesso, e quanto vietato, per i pescatori sportivi”.
A partire dal 27 aprile e fino a ieri sera la buona parte delle Regioni si è mossa, in questo senso, nella direzione di un’apertura più o meno ampia.
La LIGURIA è la prima regione a muoversi per definire i termini riguardanti la pesca sportiva, che è ripresa dal 27 aprile u.s. con le limitazioni di doverla esercitare all’interno del proprio comune di residenza e nel rispetto del distanziamento sociale.
La PUGLIA ha riaperto la pesca sportiva, in forma amatoriale, a partire dal 29 aprile, sia da terra sia dalla barca (con non più di 2 persone per imbarcazione), anche per far fronte alle esigenze di sostentamento alimentare proprio e familiare (autoconsumo).
Il VENETO con un chiarimento del 28 aprile, specifica che l’ordinanza include la pratica della pesca sportiva tra le attività consentite. Viene permessa su tutto il territori regionale ed è consentito, stante la regola di necessità, lo spostamento in auto, moto, bicicletta o altro mezzo qualora uscendo da casa la destinazione non sia raggiungibile senza l’utilizzo di tali mezzi.
La Regione CALABRIA ha consentito, con l’ordinanza più permissiva, che non poche problematiche ha determinato con il Governo centrale, gli sport individuali in generale all’interno e all’esterno del proprio Comune a partire dal 30 aprile. Alcuni comuni, tuttavia, hanno vietato le attività all’interno del proprio territorio incluso l’ingresso con provenienza da altro luogo.
Da parte della regione UMBRIA ci risulta, per il tramite della pagina Facebook della Fipsas, solo un servizio del TGR Sport Regionale, in cui si parla di pesca sportiva e della apertura a partire dal 4 maggio. Nel servizio è stata coinvolta la Fipsas regionale che ha sollecitato le istituzioni umbre affinché i pescatori sportivi vadano in acqua in tutta sicurezza e in conformità al DPCM del Consiglio dei Ministri e, nel caso, alle ordinanze predisposte dai competenti uffici regionali. È stato chiesto di aprire al più presto anche i negozi di pesca per aiutare la ripresa di un segmento dell’economia che si trova in grande difficoltà.
La pesca sportiva riapre dal 4 maggio anche in ABRUZZO: è consentito lo spostamento all’interno della provincia di residenza.
La Regione LOMBARDIA precisa che dal 4 maggio sarà consentita la pesca sportiva in quanto considerata attività sportiva a tutti gli effetti. Gli spostamenti potranno avvenire esclusivamente all’interno del territorio regionale, rimarrà il divieto di organizzare gare. Questo è quanto contenuto nel Dpcm in vigore dal 4 maggio, al quale Regione Lombardia si atterrà senza necessità di ulteriori interventi normativi.
Con l’ordinanza del Presidente della Regione anche le MARCHE consentono la pesca sportiva, compreso lo spostamento all’interno del territorio regionale, incluse le attività subacquee, alle seguenti condizioni:
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limitatamente alla pesca sia da terra sia in acque interne sia in mare;
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che sia svolta da persona abilitata all’esercizio della pesca sportiva e ricreativa in possesso di copia della comunicazione effettuata ai sensi del decreto ministeriale 6 dicembre 2010
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con non più di due persone per imbarcazione, delle quali almeno una abilitata, nel caso di pesca in acque interne o in mare;
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nel rispetto della normativa vigente in merito all’esercizio della pesca sportiva e ricreativa; Relativamente alla pesca sportiva lungo le acque interne, la presente ordinanza ha efficacia conformemente al calendario piscatorio approvato con DGR n. 1660 del 23/12/2019 e s. m. e i.
Ordinanza del Presidente della Regione anche per la SICILIA. L’art. dedicato recita: “È consentita l’attività sportiva in forma individuale, ovvero con un accompagnatore per i minori e le persone non autosufficienti, compresa la c.d. pesca sportiva, purché nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale e delle norme relative al contenimento del contagio”. Il Capo della Protezione Civile Regionale ha ritenuto di dover emanare una circolare a chiarimento in cui specifica che la pesca può essere effettuata anche con l’impiego del mezzo nautico, e ammette spostamenti all’interno del Comune di residenza: si specifica inoltre che la pesca sportiva è consentita anche a chi non risulta in possesso di tessera di affiliazione alla Fipsas.
Ordinanza molto snella per l’EMILIA ROMAGNA, che consente la pesca sportiva. È però consentito per tale attività lo spostamento individuale solo in ambito provinciale.
Il decreto dell’Ente Tutela del Patrimonio Ittico del FRIULI VENEZIA GIULIA in materia di pesca sportiva, invece, non cita in alcun modo la pesca in mare, facendo riferimento al solo Calendario in acque interne.
In MOLISE è consentita a partire dal 4 maggio ed è permesso lo spostamento all’interno del territorio regionale, alle seguenti condizioni:
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che siano effettuati non più di una volta al giorno, nella fascia oraria compresa tra le 6 e le 20;
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che siano effettuati da massimo due componenti per nucleo familiare;
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che sia rispettato nei confronti delle altre persone il distanziamento di almeno due metri;
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che si utilizzino i dispositivi di protezione individuale (mascherina e
guanti).
L’ordinanza della Regione LAZIO, a partire dal prossimo 4 maggio, è tra quelle che lascia più dubbi. È consentito per tali attività lo spostamento individuale solo in ambito provinciale. Esclusivamente per lo svolgimento in forma amatoriale di pesca sportiva da terra in acque interne e in mare è autorizzato lo spostamento nell’intero ambito regionale, al solo scopo di consentire il raggiungimento del litorale marittimo. In questo caso, però, la situazione non è per nulla chiara e varia da comune a comune.
L’ordinanza della Regione autonoma della SARDEGNA in maniera sintetica ed efficace detta: “In armonia con le attività già autorizzate con riferimento al codice ATECO 2007 “03.11.00” e “03.12.00”, è consentito nell’intero territorio regionale l’esercizio individuale, con divieto di assembramento e obbligo di distanziamento personale, della pesca sportiva, subacquea, da terra o a lenza da natante, imbarcazione o nave da diporto.”
Restano ancora non definite le situazioni delle regioni non menzionate, in particolare per la Toscana.
E’ della serata di ieri, il “chiarimento”, promesso dalla Presidenza del Governo alla Fipsas che, insieme con la Fiops, si era mossa per ottenere una più comprensibile interpretazione del DPCM del 26 Aprile. La FAQ è testualmente riportata:
E’ CONSENTITO FARE ATTIVITÀ MOTORIA O SPORTIVA?
“L’attività sportiva e motoria all’aperto è consentita solo se è svolta individualmente, a meno che non si tratti di persone conviventi. A partire dal 4 maggio l’attività sportiva e motoria all’aperto sarà consentita non più solo in prossimità della propria abitazione. Sarà possibile la presenza di un accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti.
È obbligatorio rispettare la distanza interpersonale di almeno due metri, se si tratta di attività sportiva, e di un metro se si tratta di semplici attività motoria. In ogni caso sono vietati gli assembramenti.
Al fine di svolgere l’attività motoria o sportiva di cui sopra, è consentito anche spostarsi con mezzi pubblici o privati per raggiungere il luogo individuato per svolgere tale attività. Non è consentito svolgere attività motoria o sportiva fuori dalla propria Regione».
Infine, sembra in arrivo a breve la posizione delle Capitanerie di Porto che, data la variabilità delle interpretazioni tra Regione e Regione, ha espressamente posto un quesito alla Presidenza del Consiglio. Un ulteriore punto di domanda in questo mare di decreti.
Pietro Lanzafame