(di Martina Laudati)
È già capitato in passato su queste pagine di parlare di pesci robot come strumenti per la ricerca e come esperimenti scientifici, ma mai prima d’ora questi dispositivi tecnologici erano stati pensati per salvaguardare la natura sottomarina. La New York University, invece, di recente ha testato un pesce robot telecomandato realizzato con le misure, le forme e la livrea del Golden Shiner (Notemigonus Crysoleucas), uno dei pesci d’acqua dolce più comuni e più allevati nel Nord America. Il pesce robot è stato così testato in mezzo a decine di suoi simili, dimostrando la capacità di mettersi in testa al branco e di guidarlo, facendosi seguire da tutti gli altri che si accodano e risparmiano energie, esattamente come accade al “gruppo” durante le corse ciclistiche. La sua forza superiore di battere la coda e creare la scia in acqua senza dover essere sostituito per la stanchezza è la sua caratteristica discriminante. In virtù di questo, l’esperimento condotto permetterà forse un giorno di mettere un pesce robot alla guida di centinaia di pesci rari o in via di estinzione per guidarli “al sicuro” in caso di disastri naturali o, al contrario, per allontanare specie invasive da aree a rischio.