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Attualità

Un’aristocratica spazzina

Perennemente inquieta e affamata, la spigola sembra non avere pace nel suo continuo “ramazzare” il basso fondo in cerca di facili prede. Abitudini plebee, quindi, ma in un pesce sicuramente “nobile” per aspetto, movenze e … bontà a tavola     di Alberto Martignani   

Spigole…da viaggio

Negli ultimi anni mi sono spesso recato a cacciare spigole in Atlantico. Irlanda, Cornovaglia, Galizia, ove questo pesce è presente in abbondanza ed è possibile pescare in piena libertà e con poca concorrenza, grazie alla presenza di coste non solo molto belle ma anche scarsamente battute sia dai sub che dal traffico nautico.

Dato che le catture sono spesso numerose e risulta impossibile consumare sul luogo tutto il pesce preso, ho cercato di trovare

un’alternativa al semplice regalare, non di rado a perfetti sconosciuti, tutta l’eccedenza.

Purtroppo riportare a casa il pesce in aereo non è facile, e presenta comunque limitazioni quantitative ben precise, ma risulta più semplice se il “volume” viene ridotto mediante una sistematica sfilettatura. Certo, ridurre a filetti una spigola potrebbe sembrare un’eresia, ma in alcuni casi occorre fare di necessità virtù.

I filetti possono essere congelati e, all’atto della partenza, sigillati dentro una doppia borsa isolante per surgelati. L’involucro può essere ulteriormente protetto avvolgendolo nella muta, il cui neoprene è a sua volta un potente isolante termico. In questo modo i filetti si mantengono congelati per le 12/18 ore richieste dal viaggio.

Una volta scongelati, i filetti possono essere preparati, in maniera semplice e gustosa, nel seguente modo. Soffriggere in padella due cucchiai d’olio extravergine d’oliva e uno spicchio d’aglio schiacciato. Aggiungere quindi un po’ di cipolla tritata e lasciare rosolare a fiamma bassa per qualche minuto. Unire al soffritto dei pomodorini tagliati in quattro e cuocere, aggiungendo sale. Buttare nella padella un po’ di capperi sottaceto e qualche foglia di salvia. Adagiare infine i filetti e cuocerli per non più di due minuti per lato. Una volta nel piatto, ricoprirli con il sugo, diluendo magari il fondo rimasto nella padella con un goccio dell’aceto di conservazione dei capperi. Spolverare, come tocco finale, con del prezzemolo fresco tritato

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